Hanno prenotato per più di cento persone uno dei ristoranti più in vista di Mestre, senza dare nemmeno un acconto, e poi, a 48 ore dalla cena, una telefonata veloce per disdire tutto. È successo al ristorante «Il Palco», uno dei più rinomati della cittadina veneta: lì il tour elettorale diAlessandra Moretti, candidata Pd alla presidenza della Regione, avrebbe dovuto fare tappa ieri sera per una cena coi sostenitori, ma «le dinamiche mutevoli della politica» l'hanno portata altrove. E allora ti saluto, ristoratore.
Dopo aver ordinato un menù completo, impegnando l’intero locale, ilcomitato elettorale di «Ladylike», con una sbrigativa chiamata, ha informato il titolare del cambio di programma, incurante della fine che avrebbero fatto i dieci chili di asparagi bianchi di Bassano acquistati per l'occasione, le uova, il vino e tutto il resto.
A raccontarlo è Stefano Ceolin, titolare del ristorante, già salito agli onori delle cronache un anno fa per essere stato contemporaneamente premiato come gestore anti-slot machine dalle associazioni che contrastano il gioco d'azzardo e multato, dal Comune, per aver posizionato nel suo locale un calcio balilla ad uso gratuito: «La prenotazione è stata fatta per telefono da un membro del comitato elettorale, cosa irrituale, ma vista la situazione mi sono fidato e non ho chiesto di versare un acconto, anche per non fare brutta figura», spiega Ceolin. «Dal giorno della prenotazione ho, ovviamente, rifiutato altri clienti per la stessa data e acquistato appositamente cibo e bevande per la cena elettorale. Magari delle cento persone che mi avevano prospettato potevo aspettarmene un po’ meno, ma non che da cento diventassero zero a 48 ore dall’appuntamento», si rammarica.
A giustificazione della disdetta il comitato della candidata del Pd non ha addotto motivi particolari, ma solo il fatto che «le dinamiche della politica mutano ad una velocità impressionante», riferisce testualmente uno sconsolato Ceolin.
«Scusate l'ardire - prosegue - ma a me che me ne deve fregare? Io faccio da mangiare. E poi lo vendo». Eppure dal team Moretti non è arrivata nemmeno una proposta di rimborso per coprire le spese già sostenute. Anzi. Durante la telefonata di disdetta, in risposta alle rimostranze del gestore che tentava di ricordare che per rimediare sarebbe bastato versare quel piccolo acconto che non era stato preteso all’inizio, dall’altra parte «stizza e fastidio», spiega Ceolin e «quando ci siamo salutati sembravano persino alterati».
Questo atteggiamento «è la prova di quanto i politici vivano in un mondo distante dal reale. E chi non è in sintonia con il reale, con la vita di tutti i giorni, perde anche il rispetto di chi lavora».
E i dieci chili di asparagi mai finiti nella pancia dei sostenitori di Alessandra Moretti? Ceolin li ha trasformati in un ricco buffet che ha offerto, ieri sera, gratuitamente, a chi passava dalle parti del suo ristorante, accompagnandoli con uova sode e il vino «giusto», in una festa improvvisata.
«Si tengano cari i soldini - conclude Ceolin - ma non si illudano che non ne terrò conto l’ultimo giorno del mese di maggio. Grazie a quanto è accaduto mi sono fatto un’idea chiara. Ed ora, finalmente, mi sento quasi in dovere di fare campagna elettorale».
Dopo aver ordinato un menù completo, impegnando l’intero locale, ilcomitato elettorale di «Ladylike», con una sbrigativa chiamata, ha informato il titolare del cambio di programma, incurante della fine che avrebbero fatto i dieci chili di asparagi bianchi di Bassano acquistati per l'occasione, le uova, il vino e tutto il resto.
A raccontarlo è Stefano Ceolin, titolare del ristorante, già salito agli onori delle cronache un anno fa per essere stato contemporaneamente premiato come gestore anti-slot machine dalle associazioni che contrastano il gioco d'azzardo e multato, dal Comune, per aver posizionato nel suo locale un calcio balilla ad uso gratuito: «La prenotazione è stata fatta per telefono da un membro del comitato elettorale, cosa irrituale, ma vista la situazione mi sono fidato e non ho chiesto di versare un acconto, anche per non fare brutta figura», spiega Ceolin. «Dal giorno della prenotazione ho, ovviamente, rifiutato altri clienti per la stessa data e acquistato appositamente cibo e bevande per la cena elettorale. Magari delle cento persone che mi avevano prospettato potevo aspettarmene un po’ meno, ma non che da cento diventassero zero a 48 ore dall’appuntamento», si rammarica.
A giustificazione della disdetta il comitato della candidata del Pd non ha addotto motivi particolari, ma solo il fatto che «le dinamiche della politica mutano ad una velocità impressionante», riferisce testualmente uno sconsolato Ceolin.
«Scusate l'ardire - prosegue - ma a me che me ne deve fregare? Io faccio da mangiare. E poi lo vendo». Eppure dal team Moretti non è arrivata nemmeno una proposta di rimborso per coprire le spese già sostenute. Anzi. Durante la telefonata di disdetta, in risposta alle rimostranze del gestore che tentava di ricordare che per rimediare sarebbe bastato versare quel piccolo acconto che non era stato preteso all’inizio, dall’altra parte «stizza e fastidio», spiega Ceolin e «quando ci siamo salutati sembravano persino alterati».
Questo atteggiamento «è la prova di quanto i politici vivano in un mondo distante dal reale. E chi non è in sintonia con il reale, con la vita di tutti i giorni, perde anche il rispetto di chi lavora».
E i dieci chili di asparagi mai finiti nella pancia dei sostenitori di Alessandra Moretti? Ceolin li ha trasformati in un ricco buffet che ha offerto, ieri sera, gratuitamente, a chi passava dalle parti del suo ristorante, accompagnandoli con uova sode e il vino «giusto», in una festa improvvisata.
«Si tengano cari i soldini - conclude Ceolin - ma non si illudano che non ne terrò conto l’ultimo giorno del mese di maggio. Grazie a quanto è accaduto mi sono fatto un’idea chiara. Ed ora, finalmente, mi sento quasi in dovere di fare campagna elettorale».
Nessun commento:
Posta un commento
Commenti