
(AGI) - Napoli, 11 nov. - Ci sarebbe anche il nome del presidente della Giunta regionale campana, Vincenzo De Luca, tra quelli dei 7 indagati dalla Procura di Roma per una vicenda che riguarda Nello Mastursi, l'ex capo della segreteria del governatore della Campania. Al centro delle indagini la sentenza, che ha avuto come giudice relatore Anna Scognamiglio ma che e' stata votata all'unanimita', che sospendeva per De Luca gli effetti della legge Severino, dopo la sua condanna a Salerno per abuso d'ufficio.
Oltre a Mastursi, De Luca e al giudice napoletano (la cui presenza tra gli indagati 'per atto dovuto' ha fatto scattare la competenza del tribunale di Roma nell'inchiesta), nel registro apposito e' iscritto anche il marito della donna, manager in una struttura della sanita' campana. I reati sono quelli tipici delle indagini sulla Pubblica amministrazione:corruzione e concussione per induzione.
IL GOVERNATORE: "ESTRANEO A QUALUNQUE CONDOTTA NON CORRETTA"
"E' mia intenzione fare in modo che si accendano su questa vicenda i riflettori nazionali, trovandomi nella posizione di chi non sa di cosa si stia parlando", ha scritto De Luca su Facebook. "Per me, come per ogni persona perbene, ogni controllo di legalita' e' una garanzia, non un problema. E su questo, come sempre, lancio io la sfida della correttezza e della trasparenza". "In relazione all'annunciata indagine nei miei confronti, nel dichiarare senza alcun margine di equivoco la mia totale estraneita' a qualunque condotta meno che corretta, chiariro' ogni aspetto in una conferenza stampa nella mattinata di domani", ha annunciato il governatore. "Ho gia' dato incarico al mio avvocato per chiedere di essere sentito dalla competente autorita' giudiziaria".
PERQUISIZIONI NELL'UFFICIO DI MASTURSI E NELLA SUA ABITAZIONE
Nei giorni scorsi sono stati perquisiti l'ufficio di Mastursi e la sua abitazione; al 49enne fedelissimo di De Luca, 'mente' della sua campagna elettorale, che ha visto anche una lista, 'Campania in rete', con nomi segnalati come 'impresentabili' dalla commissione Antimafia, la Squadra mobile di Napoli ha sequestrato pc e telefono cellulare. Mastursi aveva presentato le sue dimissioni per "motivi personali" sabato, all'indomani dell'atto investigativo, dimissioni protocollate ieri e 'giustificate' con una nota della Regione come legate alla difficolta' di tenere insieme gli impegni di capo staff e di nel Pd regionale. Nel tardo pomeriggio la vicenda aveva pesato nel vertice di maggioranza tenuto a Palazzo Santa Lucia da De Luca, ufficialmente sulle priorita' di governo su ambiente e sanita'.
FASCICOLO APERTO DOPO UN'INTERCETTAZIONE
Il fascicolo e' stato aperto da un'intercettazione nella quale il marito del giudice Scognamiglio, parlando con Mastursi, ha chiesto "un favore" spiegando che in cambio avrebbe fatto "intervenire" la moglie su una vicenda che stava a cuore all'ex capo della segreteria del presidente della Giunta campana. (AGI)
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